Dal Primo al Secondo Centenario Nella sua missione di identificare le criticità della Comunità e agire mediante progetti per rimuoverne le cause, il Rotary si avvale del contributo di Partners selezionati, per ottenere mediante un’azione coordinata più efficacia nel risultato.

Il 19 aprile abbiamo avuto con noi la Presidente eletta del Rotary International, Stephanie Urchick, arrivata a Milano per partecipare al Sipe interdistrettuale del giorno successivo.

Durante i miei incontri con i Club, ho chiesto a tutti i Soci di essere Agenti attivi di Pace. E molto frequentemente ricevo segnalazioni di comportamenti di singoli Soci, che se visti con gli occhi disimpegnati di chi ci circonda, risultano eccezionali, e ai nostri appaiono invece normali, nel loro interpretare correttamente il Rotary.

Il criterio preminente con cui abbiamo celebrato il centenario del Rotary in Italia, è stato quello di guardare al nostro passato per progettare il nostro futuro: criterio pienamente giustificato dalla considerazione di Kirkegaard, che ho ripetuto in tutti gli incontri con i Club, che “la vita la si capisce guardando al passato, ma la si vive guardando al futuro”.

Il tema che intendo sviluppare in questa lettera nasce dalla PACE che è di fatto, l’obiettivo di tutto ciò che il RI tramite i Club fa con i progetti di servizio.

Desidero soffermarmi in questa lettera su due aspetti rilevanti della dinamica del Rotary, che spesso sono relegati in secondo piano.

Fra le molte simbologie che il Centenario del Rotary in Italia evoca, a mio modo di vedere, la più adatta ad essere adottata dal nostro Distretto, è quella della clessidra.

La situazione già fragile in Medio Oriente si è drammaticamente aggravata nel mese di ottobre, con la ripresa degli attacchi da parte di Hamas e la reazione di Israele: negli incontri con i Club questo tema viene spesso toccato, per cui ritengo opportuno riassumere qui la posizione del Rotary a beneficio di ciascuno di Voi

In un recente incontro con un Club, un socio mi ha chiesto spiegazioni su un punto della mia lettera di settembre, in particolare quello in cui definivo il terzo tipo di service come "il servizio di opinione, cioè il coraggio di affermare a voce alta i valori della nostra cultura, contrastando attivamente lo strapotere dei disvalori che così pervicacemente ed insistentemente ci vengono proposti".

Fra le diverse declinazioni del Servizio Rotariano, desidero soffermarmi su tre in particolare: il servizio compiuto per migliorare qualche problema o criticità rilevati nella comunità di riferimento; ....